martedì 9 luglio 2013

I cani parlano



Abbiamo adottato lo slogan: 
"I cani parlano ma solo a chi sa ascoltarli", perchè riteniamo chiarisca benissimo il motivo di tante incomprensioni fra noi ed i nostri amici a quattro zampe.

L’errore più grande che possiamo commettere è considerare il cane come un essere umano.

Possiamo considerarli "figli", solo perchè come tali necessitano delle nostre attenzioni e cure, ma è bene conoscere e saper distinguere la loro diversa natura.

Le incomprensioni dovute ad errori di comunicazione che potrebbero minare il nostro rapporto a volte in maniera irreversibile, partono proprio da questo assunto.

Il cane possiede rispetto all’uomo diverse motivazioni, comportamenti, linguaggi e bisogni che occorre conoscere per poter comunicare in modo corretto con lui e per poter costruire una buona relazione.

L'interpretazione di alcuni comportamenti, come mancanza di rispetto nei nostri confronti o, peggio, dispetti voluti, è l'errore più comune.
Non tornare immediatamente dopo un richiamo, sbadigliare, deviare lo sguardo, rosicchiare, abbaiare, urinare in casa, ad esempio, non sono altro in realtà, che segnali che il cane utilizza per comunicarci qualche cosa.

I cani interpretano i segnali del corpo, sia dei loro simili che degli esseri umani.
Osservano i movimenti, le posture del corpo, le espressioni facciali, il tono della voce, tutte componenti attraverso le quali acquisiscono le informazioni che ne determinano la risposta comportamentale.

Per imparare a comunicare con loro in maniera corretta, occorre utilizzare la loro stessa istintiva metodologia, occorre a nostra volta, osservare come si comportano loro e tra di loro, analizzando i segnali che esprimono, con l'espressione degli occhi, la posizione della bocca, delle orecchie, della coda, le vocalizzazioni e non ultimi la postura ed il pelo.

Spesso possiamo notare anche segnali calmanti che sono utili a far capire all’altro simile che può stare tranquillo oppure che un determinato comportamento non è gradito.
Alcuni di questi sono ad esempio: sbattere le palpebre, annusare, leccarsi il naso, scodinzolare, sbadigliare, immobilizzarsi, muoversi lentamente o distogliere lo sguardo.

In tutti questi casi, il nostro amico ci sta comunicando che ha bisogno di noi, quindi dobbiamo decifrare la causa del disagio e rimuoverla.

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