giovedì 11 luglio 2013

Rapporto cani e bambini


La scelta di condividere le nostre vite con un cane è scaturita anche dalla presenza di mio figlio. 
Ma non, come tutti potrebbero pensare, perché egli ne desiderasse uno, al contrario perché ne era intimorito e dimostrava quasi disgusto nell'approccio tattile.
La scelta è stata un successo, ora Gabriele non può stare senza di loro e li vive, con le dovute attenzioni, come fossero altri "bambini".
Il tutto è avvenuto senza forzature con la convinzione da parte mia, che aiutando mio figlio ad aprirsi verso un'altra specie, indirettamente l'avrei aiutato anche ad aprirsi verso il mondo considerando il "diverso" non come tale ma come arricchimento. 
Pertanto consiglierei a tutti i genitori di spogliarsi dei loro pregiudizi nei confronti dei cani e del loro rapporto con i nostri figli, insegnando, qualora non fosse possibile o non si volesse adottarne uno, il rispetto ed il corretto approccio verso questi nostri fedeli amici.
Massimiliano

Una delle nostre "missioni" è anche questa: insegnare ai bambini ed ai loro genitori l'approccio corretto con i cani che incontriamo nei nostri parchi ma anche in un ottica di adozione dell'animale all'interno della famiglia.

Quante volte ci è capitato di incontrare bambini nei parchi terrorizzati dall'idea di essere avvicinati da un cane, anche piccolino.
Nella maggior parte di queste situazioni, abbiamo notato essere i rispettivi genitori a creare tale disagio nei figli con frasi del tipo "Attento il cane morde, il cane ti fa cadere, non toccare il cane che è sporco".
Ed ecco che i bambini, alla prima occasione, si trovano impreparati ad interagire con il cane causando di conseguenza spiacevoli situazioni e provocando reazioni indesiderate da parte dell'animale che si sente minacciato.
La figura del genitore è invece fondamentale, sia per insegnare ai figli un approccio corretto verso il cane affinché il rapporto non rappresenti un pericolo per il bambino stesso, sia per tutelare il benessere dell'animale.
Trasmettere tranquillità al bambino nell'approccio è molto importante! 
Perché quindi non avvicinarlo fin dalla tenerissima età a questo mondo a lui sconosciuto attraverso la visione di film o cartoni animati in cui i protagonisti di belle storie sono proprio loro: i nostri amici pelosi.  
Successivamente potremo poi iniziare un graduale avvicinamento con un cucciolo o un cane ben equilibrato e socializzato con i bambini, senza però mai forzare l'interazione. 

Per un corretto approccio al cane sconosciuto da parte del bambino esistono comunque regole da rispettare, alcune molto importanti e ne citiamo di seguito alcune:
  • Spieghiamo preventivamente al bambino che non ha tra le mani un giocattolo ma un essere vivente al quale dobbiamo portare assoluto rispetto. In tal modo favoriremo la nascita del senso di responsabilità verso il mondo animale
  • Spieghiamo che i cani (per il loro istinto predatorio e/o giocoso) rincorrono quasi sempre tutto ciò che si muove pertanto se scappiamo loro ci inseguono, viceversa se ci fermiamo e non li consideriamo siamo molto meno interessanti ai loro occhi.
  • Insegnare al bambino i "segnali" che il cane emette durante l'approccio 
  • Se vogliamo interagire con un cane, non rincorrerlo mai, ma farsi avvicinare spontaneamente da lui evitando movimenti bruschi e urla
  • Non fissarlo in modo prolungato negli occhi
  • Non piegarsi sul cane per accarezzarlo ma tenere una posizione più "laterale" rispetto al cane
  • Allungare molto delicatamente una mano aperta sotto al muso del cane per farci annusare, senza accarezzarlo sulla testa, ma sotto o ai lati del collo (esistono parti del corpo più o meno sensibili alle manipolazioni)
  • Non stuzzicare il cane prendendolo per la coda o per le orecchie
  • Non abbracciare mai un cane sconosciuto. Anche se per noi l'intenzione è amichevole e ricca di affetto per il cane è qualcosa di competitivo, conflittuale e stressante.
Ricordatevi che rispettare i tempi dei nostri figli è tassativo.
Ascoltiamoli e non costringiamoli ad interagire se non si sentono pronti.

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